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MESSAGGIO DEL PRESIDENTE NAZIONALE SUL PLASMA IPERIMMUNE

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE NAZIONALE SUL PLASMA IPERIMMUNE

Carissimi,

         l’attenzione di stampa e opinione pubblica nei confronti del plasma iperimmune quale possibile terapia per il Coronavirus sta crescendo sensibilmente. Su internet e soprattutto sui social si moltiplicano articoli e messaggi che talvolta contengono delle imprecisioni e che, pertanto, necessitano di chiarimenti anche da parte nostra.

Per prima cosa è bene ricordare che AVIS sta seguendo con molta attenzione e interesse questa fase dell’emergenza Covid-19 ed è pronta a dare il suo contributo in quanto Associazione che riunisce al suo interno oltre 1.300.000 volontari.

         Il plasma appare efficace, e i risultati lo dimostrano, grazie agli anticorpi sviluppati dai pazienti che sono guariti. Tuttavia con il plasma stesso è possibile somministrare anche altre sostanze non necessarie nel trattamento di alcune patologie e per questo ancora oggi è considerata una terapia sperimentale. Per capire la validità di questa procedura occorre prima di tutto individuare la classe di anticorpi giusti e specifici e misurarne il loro titolo anticorpale, cioè il dato che rileva la quantità di uno specifico anticorpo in circolo nel sangue.

Una volta individuati gli anticorpi vanno poi isolati e purificati.

Per “purificazione” si intende isolare con un procedimento industriale questi anticorpi specifici e ricavarne un prodotto finale proteico che viene poi, in giuste dosi standardizzate, conservato nei flaconcini in frigorifero come farmaco. Nei fatti, è la stessa procedura che viene seguita per le immunoglobuline.

I test che vengono comunemente proposti e spesso pubblicizzati per un’improbabile “patente d’immunita” non sono assolutamente sufficienti. Inoltre, ancora non sappiamo e dobbiamo, pertanto, studiare quanto questi anticorpi rimangano in circolo, in che quantità e con quale efficacia.

         Il punto su cui occorre contribuire a fare chiarezza è che AVIS, fin dall’inizio, sta lavorando fianco al fianco con la comunità scientifica e con il CNS, valutando sperimentazioni ed efficacia, ma seguendo le disposizioni del Ministero della Salute e del Consiglio superiore di sanità. Peraltro non tutti i pazienti guariti e gli individui che abbiano avuto contatti con il virus sviluppano gli anticorpi in egual misura ed efficacia e questo comporta una selezione particolarmente accurata dei donatori.  

Tuttavia, la stessa comunità scientifica sta lavorando per individuare il miglior test, in efficienza ed efficacia, in grado di rilevare e dosare gli anticorpi specifici che si sviluppano dopo aver contratto il Coronavirus (titolo anticorpale) e in grado di neutralizzare il virus stesso.

         È bene poi ricordare che, in quanto terapia sperimentale, quindi regolata da specifici protocolli, sotto il controllo dei comitati etici e riservata a particolari pazienti più gravi e con danni multi-organo e quindi non applicabile a tutti i pazienti,  al momento la raccolta di plasma iperimmune è stata attivata solo in alcune Regioni e ospedali e compito dell’Associazione è quella di supportare le necessità, secondo evidenze e indicazioni scientifiche e non certo quella di farsi “promotrice” di scelte pur lodevoli ma dettate dall’emozione.

         La nostra attenzione rimane alta e la disponibilità altrettanto, ma serve assoluta cautela per lavorare uniti, con consapevolezza e onestà alla ricerca di una strategia e una terapia che offrano sicura speranza ai nostri malati. 

Siamo assolutamente convinti delle potenzialità del plasma e delle immunoglobuline, siamo disponibili a organizzarci per la raccolta ma siamo altrettanto scrupolosi nella qualità e validità del prodotto.

Appena conosceremo il test che meglio è in grado di rilevare e dosare questi specifici anticorpi e non appena le aziende di plasmaderivazione saranno in grado di produrre le immunoglobuline specifiche, coinvolgeremo la generosità dei donatori per la plasmaferesi.

Nelle ultime ore stiamo ricevendo numerosi messaggi di donatori e utenti che chiedono maggiori delucidazioni e, a tale proposito, desideriamo suggerire nel file allegato alcune utili risposte.

Grazie a tutti per la collaborazione

Gianpietro Briola – Presidente AVIS Nazionale