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l’AVIS FABRIANO FESTEGGIA UN traguardo straordinario: 80 anni di storia, impegno e successi

l’AVIS FABRIANO FESTEGGIA UN traguardo straordinario: 80 anni di storia, impegno e successi

FABRIANO – Il primo e il due giugno in città si celebra un avvenimento speciale: l’80° anno di Fondazione dell’Avis Fabriano. In estrema sintesi Festa del Donatore, meglio dire dei 2091 donatori, 1262 uomini e 829 donne con ben 163 nuovi iscritti tra cui tanti giovani e un rapporto donatori-popolazione tra i più alti della nostra regione.

Al Teatro Gentile, alle ore 11 del 1° giugno si terrà la premiazione e la consegna delle benemerenze, presentata da Laura Gentilucci, per chi ha raggiunto traguardi importanti (molti quelli che hanno superato la soglia delle cento ricevendo una medaglia d’oro con smeraldo o diamante) nella donazione di sangue: quindi, occasione per celebrare la generosità di chi, con un semplice gesto, salva vite ogni giorno e momento per riconoscere un impegno che fa la differenza.

Non è tutto, perchè sempre il 1° giugno, ma alle 21, di nuovo al Teatro Gentile, Paolo Notari e Guenda Goria, accompagnati dai fiati dell’Arena Sferisterio di Macerata “Salvadei Brass” e laCamilla Noci Band, racconteranno, tra aneddoti, canzoni e ricordi gli 80 anni di gesti unici, di sensibilizzazione e informazione sulla bellezza del dono, un dovere sociale da valorizzare con la consapevolezza che diventa dimostrazione di solidarietà e fratellanza verso chi soffre.

Il riconfermato, nel nuovo Consiglio Direttivo, presidente dell’Avis della città della carta, Sebastiano Paglialunga, rinnova: “Il Grazie anche ai non donatori, che in ogni occasione fanno a gara per sostenere in altri modi la nostra associazione, per indossare il logo Avis quando si esibiscono oppure gareggiano e testimoniare la vicinanza ai nostri valori, anche all’estero, e l’ultimo pensiero prima di partire è portare un drappo per una foto ricordo. Grazie ai giovani, soprattutto alle coppie di fidanzati, che vengono a iscriversi insieme, come pure insieme vanno per la prima donazione, per condividere un sogno comune e un progetto di vita. Grazie alle loro famiglie che hanno fatto respirare loro sin da piccoli un’atmosfera ricca di principi condivisi e altruisti. Grazie a tutto il personale sanitario che ogni volta sa mettere a proprio agio ogni persona che si presenta al Centro Trasfusionale con tutta l’umanità e disponibilità all’ascolto di cui sono capaci. Infine, grazie a tutte le volontarie e i volontari che ogni giorno rispondono alle telefonate come tante ‘voci amiche’ per informare, rassicurare e confortare tutti i donatori nostri come quelli delle Avis vicine, rafforzando quanto di buono ci unisce e accomuna oltre che prenotare ogni singola donazione, ogni singolo messaggio di speranza che inviamo alla società. Ci riempite di orgoglio, siete lo stimolo migliore a continuare ad impegnarci”.

In questo contesto più che positivo dell’Avis Fabriano, è fondamentale il ruolo del Centro Trasfusionale, qui, in virtù dell’impagabile e prezioso lavoro dei cinque infermieri, cinque tecnici e tre medici: Luca Ciniero, Simona Mulattieri, Alessandra Cosenza, vengono effettuate una media di ben 25 donazioni al giorno, tra sangue intero e plasmaferesi, gestendo l’intero processo dalla raccolta sangue, catalogazione e conservazione, compresa la somministrazione a pazienti.

Tornando all’appuntamento della celebrazione dell’80° anno di Fondazione della Comunale Avisina, dopo il prologo dei due incontri del 1° giugno, lunedi 2 giugno il programma prevede alle ore 8 il ritrovo dei partecipanti nelle sede di via Mamiani; alle 9 l’intero gruppo si sposterà nella chiesa cattedrale di San Venanzo per la Santa Messa, al termine, da questo magnifico luogo sacro inizierà il Corteo per la vie della città che raggiungerà il monumento dei Caduti e dell’Avis ai Giardini Regina Margherita, per tornare al Teatro Gentile, dove si terranno, dopo i saluti della autorità locali, provinciali e regionali, altre premiazioni con il tradizionale pranzo sociale che sarà servito nello straordinario scenario del Loggiati San Francesco.

In buona sostanza, al di là di questa “due giorni” della Sezione Comunale Avisina (l’evento si preannuncia davvero partecipato con presenze dall’intera provincia e non solo) gli Ottanta anni della sua Fondazione prova, se mai c’è ne fosse bisogno, che questa organizzazione (ciò non  va mai dimenticato) si pone generosamente a disposizione della scienza oltre che per il bene della Società, cosi come l’Avis non si occupa solo del reclutamento, ma anche del controllo dei donatori che vengono seguiti visitati e classificati per gruppi sanguigni , effettuando così una loro vera azione preventiva.

In definitiva, festeggiare 80 anni è un traguardo importante ma è soltanto una tappa, perché un traguardo è qualcosa che finisce, l’Avis Fabriano, invece vuole essere qualcosa che continua, perché donare equivale a: prima di tutto si dona per se stessi perché questo gesto di solidarietà ci fa stare bene, ci fa sentire persone vicine agli altri, persone importanti, pur sempre nell’anonimato. Perché c’è grande consumo di sangue, la donazione è volontaria, deve essere periodica ed è per gli altri, purtroppo sono tante le persone che hanno bisogno, dagli emofilici, ai malati oncologici a chi fa grandi interventi: non si fa nessun trapianto senza almeno una goccia di sangue. 80 anni, significano non un impegno occasionale, transitorio, ma è costante nel tempo, perché la salute è un bene costante, la vita è un bene prezioso, perché la comunità è un riferimento imprescindibile e gli Avisini in questa comunità sono cittadini che praticano la solidarietà e l’inclusione, cittadini che sentono un impegno speciale, cioè donare il sangue è un farmaco salvavita che non si fabbrica in laboratorio e c’è nella misura in cui noi lo doniamo, è vita per le persone che aspettano il sangue per questo ci deve essere sempre: per tutti c’è la possibilità di donare la vita con la soddisfazione del donare largamente superiore all’importanza del ricevere.